
Ricerca e conservazione
Ricerca e conservazione del tritone punteggiato italiano (Lissotriton vulgaris meridionalis) negli stagni e nelle fontane storiche dell'Orto Botanico di Roma: fasi del progetto e risultati preliminari
Introduzione
Nel febbraio 2025 abbiamo avviato un progetto di conservazione incentrato sul tritone punteggiato (Lissotriton vulgaris meridionalis) negli stagni e nelle fontane storiche dell'Orto Botanico di Roma. Il progetto mira sia ad approfondire le conoscenze ecologiche di questa popolazione urbana, sia ad attuare azioni di conservazione per migliorare l'idoneità dell'habitat riproduttivo in un ambiente antropizzato.
Fasi del progetto
- un'indagine preliminare su tutti gli stagni dell'area di studio per valutare le condizioni dell'habitat e la presenza di anfibi.
- Dopo l'approvazione dei permessi da parte dell'ISPRA, abbiamo iniziato le attività sul campo, tra cui:
- Cattura di esemplari con reti da macrozooplancton;
- Documentazione fotografica dei pattern ventrali per l'identificazione individuale;
- Misurazioni morfometriche (lunghezza e peso);
- Rilascio immediato in situ dopo la raccolta dei dati.
- Tra febbraio e giugno 2025 sono state effettuate oltre 15 sessioni di monitoraggio standardizzate.





Le varie fasi della pulizia degli stagni, compresa la rimozione della Lemna minuta, una macrofita acquatica invasiva e biocida. La pulizia degli stagni e la rimozione di parte della vegetazione, se invasiva, fa parte della normale manutenzione ordinaria necessaria per preservare l'equilibrio di questi piccoli e delicati ecosistemi.
Risultati preliminari
I dati raccolti hanno rivelato una densità di popolazione inaspettatamente elevata, che supera significativamente le stime iniziali. Ciò suggerisce che, nonostante le pressioni antropiche circostanti, gli stagni monitorati presentano attualmente condizioni ecologiche favorevoli in grado di sostenere una popolazione riproduttiva stabile di L. vulgaris meridionalis.
Azioni in corso
Durante i mesi estivi, abbiamo intrapreso le seguenti azioni:
- Una valutazione specifica dell'idoneità dell'habitat alla riproduzione degli anfibi in tutti gli stagni monitorati;
- Rimozione mirata delle specie aliene invasive, in particolare la testuggine palustre americana (Trachemys scripta) e la Gambusia (Gambusia sp.), entrambe incluse nella lista delle 100 specie aliene invasive più dannose a livello globale (IUCN);
- Interventi di miglioramento dell'habitat volti a migliorare le condizioni di riproduzione e la funzionalità ecologica delle vasche.
Prossimi passi
Una seconda fase operativa è prevista per l'autunno 2025 e si concentrerà sull'ulteriore miglioramento della qualità dell'habitat in vista della prossima stagione riproduttiva che, per alcune specie come il rospo comune (Bufo bufo), potrebbe iniziare già a gennaio o febbraio.
Il progetto proseguirà per tutto il 2026 e il 2027, con un duplice obiettivo: da un lato, effettuare un monitoraggio a lungo termine della popolazione per valutare le tendenze demografiche e l'efficacia degli interventi di conservazione; dall'altro, rafforzare le attività di sensibilizzazione, educazione e formazione.
Il coinvolgimento del pubblico sarà fondamentale in questa fase, con azioni che includono:
- lo sviluppo di materiali e attività didattiche rivolte alle scuole primarie e secondarie;
- la creazione di un percorso didattico dedicato all'interno dell'Orto Botanico, progettato per promuovere la consapevolezza ecologica nei visitatori dell'orto ma soprattutto nelle giovani generazioni;
- il coinvolgimento delle comunità locali e dei cittadini nella protezione della biodiversità urbana;
- la formazione di stagisti universitari e ricercatori all'inizio della loro carriera, fornendo loro esperienza pratica nel lavoro sul campo, nella raccolta dati e nella pianificazione della conservazione.
Queste azioni integrate mirano a combinare ricerca, conservazione e istruzione, creando un modello per la protezione della biodiversità urbana che sia scientificamente solido e socialmente inclusivo.